
Tipo di materiale: manuale interattivo per l’apprendimento, l’insegnamento e la formazione.
Pubblico di riferimento:
– Individui adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni o più, intenzionati a cambiare la propria mentalità e a migliorare le abitudini che hanno un impatto sulla sostenibilità ambientale.
– Formatrici e formatori nel campo dell’educazione degli adulti, che erogano formazione a un pubblico variegato e i cui contenuti sono collegati in modo diretto o indiretto alla sostenibilità ambientale.
Lingua: inglese, lettone, italiano, tedesco e croato.
Introduzione
Contesto e autori: il presente manuale è stato redatto nell’ambito del progetto cofinanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione Europea “Intergenerational Learning Communities towards Environmental Sustainability” (ILCES). L’obiettivo del progetto è rafforzare l’apprendimento intergenerazionale all’interno della comunità per promuovere la consapevolezza ambientale e il cambiamento comportamentale verso la sostenibilità ambientale. I partner del consorzio sono cinque: LATVIJAS LAUKSAIMNIECIBAS UNIVERSITATE (coordinatore), CESIE (Italia), Volkshochschule im Landkreis Cham EV (Germania), Redial Partnership CLG (Irlanda), DIOPTER OTVORENO UCILISTE (Croazia). Tutti i partner hanno partecipato all’elaborazione del materiale formativo, in cui vengono illustrate le soluzioni e gli approcci attraverso esempi delle buone pratiche identificate nei Paesi coinvolti.
L’obiettivo principale del manuale è quello di sensibilizzare le e i partecipanti fornendo loro una comprensione più ampia della sostenibilità ambientale e aiutandoli a trasformare il loro comportamento quotidiano in azioni sostenibili per la comunità, l’ambiente e il pianeta. Il manuale si concentra sulle sfide ambientali principali su cui l’azione umana ha un impatto maggiore. Affrontando queste sfide correttamente, un Paese, una comunità, una famiglia o persino un singolo individuo può contribuire a migliorarle, riducendo gli impatti negativi e rafforzando la sostenibilità ambientale a livello europeo e globale. Ogni sfida descritta nel prossimo capitolo si ricollega a un determinato obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, adottato da tutti gli Stati membri, da raggiungere entro il 2030.
Ogni sfida può essere considerata come un tema a sé stante in una o più sessioni di formazione. Le e i partecipanti dovranno consultare tutti i materiali, svolgere le corrispettive attività e, alla fine, valutare la propria impronta ambientale (l’effetto che una persona o la sua attività ha sull’ambiente). Le sessioni di formazione in classe possono includere discussioni di gruppo e la condivisione di opinioni ed esperienze.
Sostenibilità ambientale globale
sfide affrontate
In questo capitolo viene fornita una breve descrizione delle sfide ambientali globali più comuni: in cosa consiste la sfida, come viene vista dalla comunità globale e quale impatto ha sulla vita di individui, famiglie, comunità e Paesi. I loghi riportati sotto mostrano l’Obiettivo di sviluppo sostenibile a cui si riferisce ogni sfida (alcune sfide si ricollegano a più obiettivi).

Spreco alimentare
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Un terzo del cibo destinato al consumo umano nel mondo – circa 1,3 miliardi di tonnellate – viene sprecato o perso. Nei Paesi più ricchi, tra cui quelli europei, il 40% degli sprechi alimentari avviene a livello di vendita al dettaglio e di consumo. Per quanto riguarda la vendita al dettaglio, una quantità impressionante di cibo viene buttata via per motivi estetici: oltre il 50% dei prodotti viene scartato per via del suo aspetto “non adatto” alla vendita. Questo porta all’insicurezza alimentare, un altro dei maggiori problemi ambientali. Nei Paesi con livelli di benessere più elevati, gli abitanti dovrebbero assumersi la responsabilità della sicurezza alimentare globale, fornendo sostegno alle società e ai Paesi dove il cibo scarseggia.
Gestione dei rifiuti domestici
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La gestione sostenibile dei rifiuti mira a mantenere in uso beni e materiali il più a lungo possibile e a ridurre al minimo la quantità di rifiuti smaltiti in discarica o attraverso l’incenerimento. Tuttavia, nelle economie attuali, i rifiuti vengono creati non solo durante lo smaltimento, ma sin dall’inizio del processo di produzione. Un approccio più efficace alla gestione sostenibile dei rifiuti dovrebbe quindi prendere in considerazione l’intero ciclo di vita di un prodotto per poter realmente contribuire a ridurre gli impatti ambientali, sociali e finanziari. In qualsiasi caso, sono necessarie nuove pratiche di gestione dei rifiuti per gestire efficacemente i flussi di rifiuti esistenti, riducendone allo stesso tempo la quantità.
Fast fashion e rifiuti tessili
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La domanda globale di moda e abbigliamento è cresciuta a un ritmo senza precedenti. L’industria della moda è oggi responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio, il che rende questo settore una delle principali fonti di problemi ambientali del nostro tempo. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, la moda da sola produce più emissioni di gas serra dei settori dell’aviazione e del trasporto marittimo messi insieme, e quasi il 20% delle acque reflue globali, ovvero circa 93 miliardi di metri cubi di tinture tessili. Gli indumenti e i rifiuti tessili scartati, la maggior parte dei quali non è biodegradabile, finiscono nelle discariche, mentre le microplastiche derivanti da materiali quali il poliestere, il nylon, la poliammide, l’acrilico e altri materiali sintetici si riversano nel suolo e nelle fonti d’acqua vicine.

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L’ultima volta che i livelli di anidride carbonica sul nostro pianeta hanno raggiunto i numeri attuali è stato più di 4 milioni di anni fa. L’aumento delle emissioni di gas a effetto serra ha portato a un rapido e costante aumento delle temperature globali, causando eventi catastrofici in tutto il mondo: tempeste tropicali, uragani, ondate di calore e inondazioni tendono a essere più intensi e frequenti rispetto al passato.
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Nel 1950, il mondo produceva più di 2 milioni di tonnellate di plastica all’anno. Nel 2015, la produzione annuale è salita a 419 milioni di tonnellate, aggravando la presenza di rifiuti plastici nell’ambiente. Considerando che la plastica impiega 400 anni per decomporsi, ci vorranno molte generazioni prima che cessi di esistere. Non è ancora chiaro quali saranno gli effetti irreversibili dell’inquinamento da plastica sull’ambiente nel lungo periodo.

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Il consumo e la produzione si basano sullo sfruttamento di risorse naturali, che vengono estratte dall’ambiente e spesso lavorate per dare vita ai prodotti o servizi finali. Questo processo implica anche la combustione di combustibili fossili come carbone, petrolio e gas per generare l’energia che alimenta i macchinari, le fabbriche, gli impianti di lavorazione, i trasporti e l’uso di molti prodotti e servizi. Anche servizi come l’istruzione, la sanità e le telecomunicazioni si basano su infrastrutture, tecnologie ed energia costruite e alimentate con risorse naturali. La quantità di materiali utilizzati nella produzione e nel consumo continua ad aumentare a livello globale e la velocità di estrazione dei materiali a livello globale è superiore sia alla crescita demografica che a quella economica, il che significa che stiamo utilizzando più materiali e in modo meno efficiente. Se questo andamento dovesse continuare, l’estrazione globale di risorse aumenterà del 110% entro il 2060.
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Negli ultimi 50 anni il mondo ha assistito a una rapida crescita del consumo umano, della popolazione, del commercio globale e dell’urbanizzazione, con il risultato che l’umanità utilizza più risorse di quante la Terra ne possa ricostituire naturalmente. Un recente rapporto del WWF attribuisce la perdita di biodiversità a una serie di fattori, ma soprattutto al cambiamento di destinazione d’uso del territorio, in particolare alla conversione di habitat come foreste e praterie in sistemi agricoli.
Moduli
di formazione e apprendimento
Il manuale affronta sette sfide globali di sostenibilità ambientale, causate soprattutto dalle abitudini e dalle azioni intraprese da individui, famiglie e comunità. Queste sfide sono trattate nei sei moduli di formazione e apprendimento come segue:
Modulo 1: Spreco alimentare
Modulo 2: Rifiuti domestici
Modulo 3: Fast fashion e rifiuti tessili
Modulo 4: Riscaldamento globale da combustibili fossili
Modulo 5: Inquinamento da plastica
Modulo 6: Riduzione o carenza di risorse naturali e perdita di biodiversità
Struttura e ambito dei moduli
I moduli del presente manuale sono strutturati in modo uniforme per fornire una chiara comprensione dei contenuti e della metodologia. Ogni modulo ha un titolo (indicato nella sezione precedente) e una breve descrizione che specifica l’obiettivo, i principali destinatari e i risultati che si dovrebbero raggiungere dopo aver svolto le attività.
Le attività pratiche sono raggruppate in otto unità in totale, dove sei unità comprendono esercizi per azioni volte a un uso più efficiente delle risorse (le “6 R”, unità 2-7), oltre all’unità di introduzione (1) e all’unità di riflessione (8). Si vedano le informazioni più dettagliate qui di seguito.
Unità 1
Introduzione
Descrive brevemente i problemi posti dalle sfide di sostenibilità ambientale (tutti e sei sono elencati nella sezione precedente), nonché la loro portata e gli impatti negativi. Il capitolo mira a illustrare la portata del problema e del ruolo di ogni individuo, nonché a incoraggiare le lettrici e i lettori a intraprendere azioni per migliorare la situazione.
UNITà 2
Ripensare
Questa unità invita a riconsiderare e valutare le tradizioni e le abitudini individuali e familiari in relazione all’uso di uno specifico tipo di risorse e, sulla base dei risultati, a trarre conclusioni ragionevoli per stabilire se le proprie abitudini sono rispettose dell’ambiente o se andrebbero modificate. Le sfide identificate aiuteranno a cercare soluzioni e a sviluppare il piano d’azione nelle unità successive.
UNITà 3
Rifiutare
L’unità richiede un piano d’azione, ovvero la pianificazione e l’attuazione di misure per evitare la produzione di rifiuti di uno specifico tipo di risorse o addirittura per arrivare al livello di rifiuti zero. Il risultato sarà una dichiarazione a sé stessi e alle persone della propria cerchia sociale sulla volontà di utilizzare le risorse in modo più efficiente e più a lungo e, possibilmente, di condividere le migliori pratiche con la famiglia e la comunità.
UNITà 4
Ridurre
Questa unità discute la pianificazione e l’attuazione di misure volte a ridurre la quantità di rifiuti di uno specifico tipo di risorse o a diminuire gli impatti negativi delle azioni umane. Propone inoltre diversi metodi per stimolare nuove idee e piani d’azione. L’unità sottolinea il ruolo del gruppo nel trovare approcci creativi ed efficienti, soprattutto per quanto riguarda le sfide che hanno un impatto ambientale più ampio, ad esempio sulla biodiversità.
UNITà 5
Riutilizzare
L’unità si concentra su come uno stesso prodotto possa essere usato più volte, soprattutto se composto da materiali non degradabili o a lenta degradazione. Nel capitolo vengono suggerite attività e idee creative per dare una seconda vita ai beni, pianificare acquisti efficienti, ecc.
UNITà 6
Riparare
Le attività di questa unità mirano a identificare i beni che non servono più e a trovare idee creative per dare loro una nuova vita e nuove funzionalità. I buoni esempi forniti stimoleranno la creatività delle lettrici e dei lettori.
UNITà 7
Riciclare
Nel corso della vita, ognuno di noi produce un’enorme quantità di rifiuti e raccoglie moltissimi oggetti di uso domestico, che spesso è difficile riutilizzare. L’unità offre molte informazioni su come e dove possono essere riciclati i diversi rifiuti e in che modo possono essere utilizzati oggetti ormai vecchi. Grazie alla nuova consapevolezza, gli utenti saranno più attenti ai modi ecologici per smaltire gli oggetti inutilizzati.
UNITà 8
Riflettere
Dopo aver completato tutte le attività del modulo, un singolo partecipante o un gruppo rivedono insieme le conoscenze acquisite, le lezioni apprese e le esperienze. Gli esercizi aiutano a scoprire i benefici derivanti dal miglioramento delle abitudini di consumo e a identificare le ulteriori azioni necessarie per creare un impatto positivo verso la sostenibilità ambientale.